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Caccia al tesoro



Invitiamo i genitori e i loro bambini a giocare alla caccia al tesoro nei musei. Suggeriamo di sottoscrivere l’abbonamento ai musei della Lombardia e della Valle d’Aosta ad almeno uno dei genitori. Con l’abbonamento l’ingresso è gratuito per un anno, per tutte le volte che si desidera, ad oltre 150 musei in tutta la Lombardia e la Valle d’Aosta. In questa pagina e su Facebook Museo Giovanissimi ci sono le esperienze dei genitori che si sono già cimentati in queste attività ludiche.
Per informazioni e per ricevere alcuni esempi di schede gioco scrivere a Museogiovanissimi


Esempi di attività ludiche

Caccia al tesoro con mamma e/o papa’. Siete pronti? (1)


Tutto quello che occorre per giocare al museo (2)


Con la mappa del tesoro nelle stanze…dei mille tesori! (3)


Schede gioco per i piccoli, i grandi e…ogni eta’! (4)


E alla fine del gioco al museo…arrivano i premi! (5)


Articoli

“Successo per la caccia al tesoro in Pinacoteca”. Ecco l’articolo dal Giornale di Brescia del 01 settembre 2020.


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I collage del “Progetto St.Ar.S.”
Storia, Arte e Scienza


Le attività didattiche con le scuole vengono documentate attraverso delle originali composizioni che contengono immagini di corpi e fenomeni celesti visibili ad occhio nudo e alcuni disegni realizzati dagli studenti nel corso delle attività didattiche.


Nel collage compare il Dittico Queriniano in avorio (V secolo) che si può ammirare al Museo di Santa Giulia di Brescia. Ci ricorda che oltre agli spettacoli del cielo possiamo vedere i tesori delle “stanze delle meraviglie” dei musei (visitabili gratuitamente per un anno intero con l’Abbonamento musei della Lombardia).
I disegni, invece, sono realizzati dagli studenti dell’Itis Gardone VT (Bs) classi prime – anno 2017, durante le osservazioni al microscopio.


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Mostra “Tintoretto 1519-1594″

a Venezia – Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
terminata il 06 Gennaio 2019.

La Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington presentano dal 7 settembre 2018 al 6 gennaio 2019 a Palazzo Ducale un progetto di ricerca di respiro internazionale per festeggiare i 500 anni della nascita del pittore veneziano Jacopo Tintoretto, tra i giganti della pittura europea del XVI secolo. Nel percorso espositivo nell’Appartamento del Doge – a cura di Robert Echols e Frederick Ilchman, con la direzione scientifica di Gabriella Belli – si potranno ammirare 50 dipinti e 20 disegni autografi di Tintoretto, prestati dai grandi musei internazionali, unitamente ai famosi cicli realizzati per Palazzo Ducale tra il 1564 e il 1592, visibili nell’originaria collocazione. L’esposizione permetterà dunque di… continua sul sito TINTORETTO 1519-1594


Il bellissimo Susanna e i vecchioni, dipinto da Tintoretto tra il 1555 e il 1556, prestato dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, che avremo occasione di ammirare in esposizione.


Trasmissione mostra “Tintoretto 1519-1594”

L’autoritratto giunto da Filadelfia si confronta con quello arrivato da Parigi. Sono prestiti importanti, come il nudo femminile concesso da Vienna. Il protagonista era un rivoluzionario per la sua epoca. Ha realizzato numerose opere che pullulano di personaggi. Uno stratagemma gli ha permesso di creare il più importante tempio dedicato alla sua produzione artistica. Maestro nel creare la varietà delle pose e degli scorci, allenava i suoi studenti facendogli disegnare busti e teste antiche. Lui stesso voleva imitare il disegno di un artista suo contemporaneo e le cromie del suo antagonista. Nella città dove è nato ci attende un lungo tour in 29 tappe tra mostre, musei e chiese. Ci sono molte opere sempre presenti, come quella assai famosa che ritrae un miracolo, ed altre invitate per la celebrazione di un anniversario. Quella che arriva da Londra, invece di una moltitudine di personaggi, contiene tantissime stelle. La leggenda racconta che si sono originate insieme ad un giglio, ma il fiore non c’è più….

da un’idea di Loris Ramponi


Ecco l’audio della trasmissione sulla mostra “Tintoretto 1519-1594”


Altre “Mostre da ascoltare”

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Le pietre di una città da salvare


John Ruskin – Ca’ d’Oro – 1845 – Matita, acquerello, tempera su carta grigia.


Trasmissione Le pietre di una città da salvare

Non ha scritto nulla sulle pietre di Brescia mentre ci ha lasciato testimonianze sulle rive dell’Adige. Ci ha lasciato tante pagine, sugli argomenti più diversi, che possiamo trovare nelle principali biblioteche. Aveva una profonda ammirazione per il Bel Paese, meta dei suoi numerosi viaggi, ben undici nella città che amava più di ogni altra. Era un paladino dei restauri eseguiti con cura scientifica, ma, essendo un precursore, poté solo salvare l’aspetto originario delle pietre disegnandole minuziosamente. I suoi taccuini, come quelli di altri suoi contemporanei, Renica e Caffi ad esempio, possono alimentare chissà quante esposizioni, come quella di grande ampiezza che ha messo in bella mostra la sua ossessione per l’architettura, soprattutto quella di una città. Sfortunatamente non ha visto le bellezze di Brescia, i nostri capitelli e il nostro pavone, altrimenti anche le nostre meraviglie avrebbero superato i confini italici insieme alle tante opere che ha prodotto nella sua vita. Purtroppo in Italia non ci sono gli originali dei suoi lavori, ma sole le pagine a stampa che documentano il suo minuzioso lavoro di disegnatore e i suoi studi dei dipinti che amava di più, come le due dame, a suo parere “il quadro più bello del mondo”.


Estratto dalla prima puntata

……
       Oggi dove andiamo?
Come al solito la prima parte della trasmissione è misteriosa, non sveliamo subito dove si trovano i luoghi che descriviamo. Il protagonista della puntata ci ha lasciato tantissime sue opere, non si trovano in Italia ma tutte sono ambientate in uno dei tesori vicini.
       Allora ci parlerai di una mostra fuori tema rispetto ai nostri soliti itinerari di visita.
Il protagonista non è stato solo autore di disegni, dipinti e acquerelli, ma ha scritto numerosi libri. Le sue opere a stampa sono diffuse ovunque, una ventina sono disponibili anche presso la biblioteca Queriniana di Brescia.
       Sono tutti libri di arte?
Non solo arte, i suoi interessi spaziavano dall’arte antica a quella contemporanea dei suoi tempi, dall’architettura al restauro, dall’economia alla botanica. Ha dedicato uno dei suoi libri a Verona e le sue rive, la città che gli aveva dedicato una mostra al Museo di Castelvecchio nel 1966. E’ una delle quattro piccole mostre allestite in Italia (Verona-Castelvecchio 1966, Venezia-British Centre 1983, Torino-Museo nazionale della montagna 1990, Lucca-Fondazione Raggianti 1993) che hanno preceduto la grande esposizione che ci ha suggerito i contenuti di questa puntata.
       Stai parlando di un artista italiano?
Amava tantissimo il nostro Paese, ma è nato in Inghilterra dove è vissuto tra il 1819 e il 1900. Era un personaggio dai mille interessi, viaggiò tutta la vita, attraverso Francia, Svizzera e Italia, ma il Bel Paese era la sua meta preferita. Raggiunse undici volte, dal 1835 al 1888, la città che amava più di altre, della quale conosceva pietra dopo pietra, tanto da disegnarle minuziosamente nei suoi taccuini per denunciare il pessimo stato di conservazione in cui versavano i suoi monumenti e palazzi.
……

da un’idea di Loris Ramponi


Ecco l’audio di “Le pietre di una città da salvare-Prima parte”


Ecco l’audio di “Le pietre di una città da salvare-Seconda parte”


Altre “Mostre da ascoltare”

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>>>Ritorna alla pagina John Ruskin. Le Pietre di Venezia


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Mostra “L’età dell’eleganza.
Memorie fotografiche dalle collezioni
di nobili famiglie”

a Montichiari (Bs) – Museo Lechi
terminata il 30 settembre 2018.
La mostra è inserita negli eventi del
Brescia Photo Festival 2018

Con l’intento di ritrovare il tempo e le testimonianze di una società scomparsa abbiamo sfogliato gli album fotografici gelosamente conservati negli archivi di alcune antiche famiglie bresciane selezionando un centinaio immagini dal 1860 al 1914, riprodotte ed esposte in questa mostra per raccontarvi la distinzione e l’eleganza del vivere nel grande romanzo della storia europea chiamato Belle Époque.


Una fotografia in mostra


Ecco il
volantino della mostra.


Guarda il sito del museo Lechi.


Articoli

“«L’età dell’eleganza» tra suggestioni, orgoglio e nostalgia della Bella Époque. A Montichiari, nel Museo Lechi, in mostra fotografie dagli archivi di nobili famiglie bresciane”. Ecco l’articolo dal Giornale di Brescia del 03 giugno 2018.


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Trasmissione “Mostre per tutti” – anno in corso

da un’idea pensata e scritta da Loris Ramponi

Dal 2014 al 2019 oltre 270 puntate trasmesse su Radio Brescia Sette!!
Richiedi le registrazioni scrivendo una mail a: Centro Studi e Ricerche Serafino Zani


Segui su Facebook gli Amici Abbonamento Musei Lombardia

Se possiedi l’Abbonamento Musei Lombardia puoi avere uno
sconto sull’iscrizione all’Associazione Amici dei Parchi

Giacomo Balla: “Orbite celesti” – 1913


Le trasmissioni “Mostre per tutti” continuano, sempre su Radio Brescia Sette, il sabato alle ore 12,10. Chi non fosse riuscito ad ascoltare la puntata alla radio, può fare richiesta della registrazione a Centro Studi e Ricerche Serafino Zani.


>>>Ritorna alla pagina Trasmissione “Mostre per tutti”


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Mario Dondero, un uomo, un racconto

a Montichiari (Bs) – Museo Lechi
terminata il 29 aprile 2018

La mostra propone un viaggio nella poetica e nell’universo di storie raccontate da questo fotografo, inguaribile freelance, che in sessant’anni di lavoro ha sempre rifiutato il legame stabile con un giornale per viaggiare e raccontare il mondo in totale libertà. Ne emerge un appassionante ritratto della cultura europea del secondo Novecento, costruito negli anni con la sua ricchezza di idee e la tensione morale che l’attraversa, a Roma, a Milano, a Parigi e a Londra. Con le immagini di importanti momenti storici come il maggio francese, la caduta del muro di Berlino, i conflitti del Medio Oriente, ma soprattutto il racconto della “storia minuta”, della vita quotidiana della gente comune.


Ecco il volantino della mostra.


Guarda il sito del museo Lechi.


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John Ruskin. Le Pietre di Venezia

a Venezia-Palazzo Ducale
terminata il 10 giugno 2018

John Ruskin “torna” a Venezia in una grande mostra. Per la prima volta in Italia, un evento internazionale punta i riflettori su Ruskin-artista e sul suo rapporto con la città lagunare. Cosa sarebbe il mito di Venezia senza John Ruskin, cantore della bellezza eterna della città, tanto più affascinante ed estrema perché colta nella sua decadenza? Personaggio centrale nel panorama artistico internazionale del XIX secolo, scrittore, pittore e critico d’arte, l’inglese John Ruskin (1819-1900) ebbe un legame fortissimo con la città lagunare, alla quale dedicò la sua opera letteraria più nota, “Le pietre di Venezia”: uno studio della sua architettura, sondata e descritta nei particolari più minuti, e un inno alla bellezza, all’unicità ma anche alla fragilità di questa città.
Ruskin, ammirato da Tolstoj e da Proust, capace di influenzare fortemente l’estetica del tempo con la sua interpretazione dell’arte e dell’architettura, torna ora a Venezia nei luoghi della sua ispirazione; torna a Palazzo Ducale, edificio emblematico che egli esplorò a lungo da angolazioni diverse: taccuini, acquarelli, rilievi architettonici, calchi in gesso, albumine, platinotipi. Ad ospitarlo è la sequenza di sale e loggiati tante volte raffigurati, ove la scenografia di Pier Luigi Pizzi dà risalto alle presenze architettoniche e scultoree della Venezia gotica e …. continua sul sito della mostra.


Un’opera esposta di John Ruskin: Ponte dei Pugni – Matita e acquerello su carta.


Ascolta le registrazioni dedicate alla mostra

“Le pietre di una città da salvare”


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Mostra “SERENISSIME TRAME
Tappeti dalla collezione Zaleski e dipinti del Rinascimento”

a Venezia – Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro
terminata il 23 luglio 2017

La Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia apre giovedì 23 marzo la mostra SERENISSIME TRAME, a cura di Claudia Cremonini, Moshe Tabibnia, Giovanni Valagussa, che costituisce la prima presentazione in sede museale della collezione Zaleski, con una selezione di venticinque antichissimi tappeti – capolavori assoluti – provenienti dal vicino Oriente individuati all’interno di una raccolta preziosa, vastissima e probabilmente la più completa al mondo.
L’esposizione nella straordinaria sede veneziana – prodotta dal Polo Museale del Veneto e dalla Fondazione Tassara di Brescia, cui la raccolta … continua sul sito “SERENISSIME TRAME – Tappeti dalla collezione Zaleski e dipinti del Rinascimento”

Uno dei bellissimi tappeti esposti: Tappeto a giardino con combattimento di animali – Persia centrale – II metà del XVI secolo – cm. 384 x 274.


Un bellissimo quadro in mostra: Vincenzo Foppa – “Madonna del tappeto” – 1485 – Pinacoteca di Brera – Milano..


Articoli

Dal GdB del 23 marzo 2017: A Venezia la collezione Zaleski in attesa del museo a Brescia. Alla Ca’ d’Oro una ventina di preziosi manufatti accanto a dipinti di autori del Quattro e Cinquecento


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Mostra “Lotto mai visto”

a Bergamo – Accademia Carrara
terminata il 26 febbraio 2017

Un Lotto riscoperto approfondisce gli ultimi anni trascorsi dal pittore a Bergamo e una delle sue imprese più celebri, la realizzazione dei disegni per il coro ligneo della Basilica di Santa Maria Maggiore. L’esposizione ruota intorno …

… continua sul sito.


Qui si trova il percorso Lorenzo Lotto. Attraverso Bergamo.


Il comunicato stampa sulla mostra.


Un’opera in mostra: La Creazione – 1523 – Bergamo – Luogo Pio Colleoni.


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