A Verona – Palazzo Gran Guardia
terminata il 13 settembre 2015
terminata il 13 settembre 2015
ARTE E VINO accende una nuova luce su un tema – il vino – la cui storia antichissima abbraccia le grandi civiltà del passato e ha radici profonde nella tradizione italiana, ha segnato indelebilmente anche la nostra cultura artistica ed è divenuto soggetto ispiratore di grandi maestri. La mostra diviene così un viaggio affascinante che nasce dall’incrocio tra due eccellenze, due punte di diamante della nostra cultura e della nostra storia, due simboli dell’Italia nel mondo: l’arte e il vino. Grappoli, calici che si intrecciano in brindisi ideali, in segno di comunione e di fratellanza, cascate di tralci e di pampini, Cristo che sottrae la vite e il suo frutto al Tempo assicurandone l’eternità; putti vendemmianti, menadi e satiri in travolgenti processioni e Bacco ebbro, Bacco in Trionfo, Bacco con Arianna, Bacco giovane e bello oppure vecchio e disfatto dal bere e dagli eccessi; e poi la fatica dell’uomo, il lavoro nei campi, il raccolto e il risvolto bucolico e agreste; il ciclo delle stagioni, il senso della terra, il rito del convivio, la gioia della festa, la “natura in posa”. Attraverso immagini tra sacro e profano, racconti, allegorie, metafore, paesaggi, stati d’animo, il caleidoscopico universo delle rappresentazioni del vino nell’arte attraverso i secoli – pittura, scultura, arti decorative – viene messo in scena per la prima volta chiamando a raccolta oltre 180 opere da circa 90 prestatori italiani e stranieri. L’immagine del vino nelle sue diversificate e variegate forme e interpretazioni è da sempre una presenza costante nelle opere d’arte, dalla pittura alla scultura fino alle arti decorative, ed è intorno a questo elemento di assoluto valore identitario che si è voluto disegnare un progetto espositivo innovativo e di grande suggestione. La mostra propone un affascinante e intenso dialogo tra le creazioni artistiche italiane e quelle di artisti stranieri che hanno avuto uno stretto rapporto con l’Italia, sia culturale sia di vera e propria frequentazione. Dunque – tra gli altri – Lorenzo Lotto, Tiziano, Guido Reni, Luca Giordano, Annibale Carracci, Peter Paul Rubens, Jusepe Ribera, Nicolas Poussin, Jacob Jordaens; Giovanni Battista Tiepolo, fino Depero, Guttuso, Picasso. Prodotta e organizzata da Villaggio Globale International e da Skira editore in relazione con Expo 2015 dedicato al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, l’esposizione è curata da Annalisa Scarpa e Nicola Spinosa, con il supporto di un prestigioso comitato scientifico…
Un’opera esposta alla mostra: Annibale Carracci – “Bacco” – 1626 olio su tela 160×100 cm. – Napoli – Museo Nazionale di Capodimonte
CALICI CELESTI e D’ARTE
Calici al cielo e calici nell’arte. I primi sono quelli abbinati alle “lacrime di San Lorenzo” – il 10 agosto degustazioni di vini pregiati e osservazioni di stelle cadenti – i secondi sono quelli che si possono ammirare nelle opere esposte nella mostra allestita a Palazzo della Gran Guardia, in piazza Brà a Verona.
L’appuntamento con i “Calici di stelle”ha luogo in contemporanea in diverse località italiane. Il 10 agosto, in occasione del più celebre tra gli eventi astronomici, saranno aperti anche la Specola Cidnea del Castello di Brescia e l’Osservatorio Serafino Zani di Lumezzane Pieve-Colle S. Bernardo (Bs) (Unione Astrofili Bresciani),
ma le meteore si osserveranno ovunque ad occhio nudo, soprattutto nelle zone prive di inquinamento luminoso, come i parchi naturali di grandi dimensioni (Associazione Amici dei Parchi e delle Riserve Naturali).
C’è tempo, invece, fino al 16 agosto per visitare la mostra “Arte e Vino”, allestita a Verona. Se vi è piaciuta la mostra “Il cibo nell’arte”, allestita nei mesi scorsi a Brescia, a Palazzo Martinengo (ecco la pagina dedicata alla mostra Mostra “Il CIBO nell’ARTE”), quella di Verona ne è l’ideale continuazione. Contiene 184 opere, non solo tele, che vanno dal Cinquecento fino al secolo scorso, arrivate da musei italiani e stranieri e da numerosi collezionisti. Tra le opere in mostra non mancano i nomi di grandi artisti, da Lorenzo Lotto a Tiziano, da Guido Reni a Luca Giordano, da Annibale Carracci a Giuseppe Maria Crespi. L’esposizione prende il via con le scene bibliche tratte dall’Antico Testamento – numerosi i quadri in mostra che raffigurano “Lot e le sue figlie” – approda ai miti, da Bacco ai baccanali, esplora la presenza del vino nella vita dell’uomo e si conclude con la natura in posa rappresentata da alcuni grandi autori del Novecento. Nell’ultima sala – arricchita dai numerosi prestiti del Mart di Rovereto – il visitatore potrà vedere alcune nature morte di De Pisis, Morandi, Guttuso – in mostra c’è anche una tela di Picasso – e scoprire due curiosi dipinti di Fortunato Depero, particolarmente allineati con il tema dell’esposizione, intitolati “Il Bevitore di Anacapri (riesumazioni alpine)”, realizzato nel 1920 in pieno periodo futurista, e “Riti e splendori d’osteria” che risale al 1944. Nell’ultima sala ci sono anche due tele, provenienti dalla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e da Cà Pesaro di Venezia, ispirate alla stagione della vendemmia. Entrambe nel titolo citano l’autunno. Il visitatore è colpito dall’impatto emotivo della prima e il tripudio di colori della seconda. Nella prima tela, di Ettore Tito ” Autunno”, del 1914, lo sguardo luminoso di due ragazzi, ritratti in un vigneto, cattura l’attenzione dello spettatore. Molto coinvolgente è l’atmosfera riccamente cromatica, creata da una miriade di piccole macchie di colore, che si coglie nel quadro di Plinio Nomellini, “Autunno in Versilia”, del 1912 . In mostra troviamo anche tre autori visti nella già citata esposizione bresciana, ma con opere diverse. Sono Christian Berentz, qui a Verona con “Trionfo di fiori, frutta e vassoio”, Francesco Cipper, con “Merenda all’aperto di una giovane coppia aristocratica” e Angelo Morbelli con ” Mi ricordo quando ero fanciulla”, del 1903. Per il visitatore bresciano c’è un’altra curiosità: proprio nell’ultima sala della mostra è presente un dipinto uscito dai depositi della Pinacoteca Tosio-Martinengo. È un olio su tela di Angelo Inganni del 1850 ca., “La vendemmia”, che possiamo conoscere grazie alla mostra veronese.
Un’altra opera esposta alla mostra: Plinio Nomellini – “Autunno in Versilia” – 1912 – olio su tela, 197×197 cm – Venezia, Fondazione Musei Civici – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro
L’appuntamento con i “Calici di stelle”ha luogo in contemporanea in diverse località italiane. Il 10 agosto, in occasione del più celebre tra gli eventi astronomici, saranno aperti anche la Specola Cidnea del Castello di Brescia e l’Osservatorio Serafino Zani di Lumezzane Pieve-Colle S. Bernardo (Bs) (Unione Astrofili Bresciani),
ma le meteore si osserveranno ovunque ad occhio nudo, soprattutto nelle zone prive di inquinamento luminoso, come i parchi naturali di grandi dimensioni (Associazione Amici dei Parchi e delle Riserve Naturali).
C’è tempo, invece, fino al 16 agosto per visitare la mostra “Arte e Vino”, allestita a Verona. Se vi è piaciuta la mostra “Il cibo nell’arte”, allestita nei mesi scorsi a Brescia, a Palazzo Martinengo (ecco la pagina dedicata alla mostra Mostra “Il CIBO nell’ARTE”), quella di Verona ne è l’ideale continuazione. Contiene 184 opere, non solo tele, che vanno dal Cinquecento fino al secolo scorso, arrivate da musei italiani e stranieri e da numerosi collezionisti. Tra le opere in mostra non mancano i nomi di grandi artisti, da Lorenzo Lotto a Tiziano, da Guido Reni a Luca Giordano, da Annibale Carracci a Giuseppe Maria Crespi. L’esposizione prende il via con le scene bibliche tratte dall’Antico Testamento – numerosi i quadri in mostra che raffigurano “Lot e le sue figlie” – approda ai miti, da Bacco ai baccanali, esplora la presenza del vino nella vita dell’uomo e si conclude con la natura in posa rappresentata da alcuni grandi autori del Novecento. Nell’ultima sala – arricchita dai numerosi prestiti del Mart di Rovereto – il visitatore potrà vedere alcune nature morte di De Pisis, Morandi, Guttuso – in mostra c’è anche una tela di Picasso – e scoprire due curiosi dipinti di Fortunato Depero, particolarmente allineati con il tema dell’esposizione, intitolati “Il Bevitore di Anacapri (riesumazioni alpine)”, realizzato nel 1920 in pieno periodo futurista, e “Riti e splendori d’osteria” che risale al 1944. Nell’ultima sala ci sono anche due tele, provenienti dalla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e da Cà Pesaro di Venezia, ispirate alla stagione della vendemmia. Entrambe nel titolo citano l’autunno. Il visitatore è colpito dall’impatto emotivo della prima e il tripudio di colori della seconda. Nella prima tela, di Ettore Tito ” Autunno”, del 1914, lo sguardo luminoso di due ragazzi, ritratti in un vigneto, cattura l’attenzione dello spettatore. Molto coinvolgente è l’atmosfera riccamente cromatica, creata da una miriade di piccole macchie di colore, che si coglie nel quadro di Plinio Nomellini, “Autunno in Versilia”, del 1912 . In mostra troviamo anche tre autori visti nella già citata esposizione bresciana, ma con opere diverse. Sono Christian Berentz, qui a Verona con “Trionfo di fiori, frutta e vassoio”, Francesco Cipper, con “Merenda all’aperto di una giovane coppia aristocratica” e Angelo Morbelli con ” Mi ricordo quando ero fanciulla”, del 1903. Per il visitatore bresciano c’è un’altra curiosità: proprio nell’ultima sala della mostra è presente un dipinto uscito dai depositi della Pinacoteca Tosio-Martinengo. È un olio su tela di Angelo Inganni del 1850 ca., “La vendemmia”, che possiamo conoscere grazie alla mostra veronese.
Un’altra opera esposta alla mostra: Plinio Nomellini – “Autunno in Versilia” – 1912 – olio su tela, 197×197 cm – Venezia, Fondazione Musei Civici – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro
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